domenica 15 luglio 2012

E la Luna bussò alle porte di Città Alta

Nel 2010 a Bergamo per la prima volta un ristoratore tentò l'operazione decidi tu il prezzo: così ho conosciuto il ristorante Dorilio e Capitones, in via Jacopo Palma il Vecchio mangiando una degustazione di tonno rara e preziosa.

Fu quella sera che il titolare, il signor Ezio dalla Sicilia, ci disse che avrebbe lasciato il ristorante per una nuova avventura: la prima griglieria a peso - locale tipicamente meridionale - nella terra della polenta e osei.

Per la cronaca, le griglierie a peso del Sud hanno la doppia vita: di giorno fanno le macellerie e le pescherie - se non entrambe - e di sera, con qualche tavolino e un po' di luce in più, si trasformano in piccoli posti dove gustare al volo pezzi di carne e pesce scelti, grigliati e mangiati al momento.

Non ce lo siamo fatti ripetere e da allora siamo stati molte volte in quella che poi è diventata un B&B con griglieria e pizzeria, ovvero Villa Luna e Capitones, che ha solo la pagina Facebook mentre il sito del B&B lo trovate qui.

Su un terrazzino leopardiano, con arbusti che il guardo escludono sapientemente, al banco si può scegliere tra costine, salamelle, filetto, tagliata, ma anche tonno, spada, gamberoni, seppie, da mangiare scottandosi, con un abbondante accompagnamento di verdure semplici e gustose.

Purtroppo ieri sera il meteo assicurava temporali da paura, così ci hanno fatto accomodare all'interno, ma chi vorrà provare ad andarci cerchi la giornata giusta per sedersi all'aperto, perché è tutta un'altra storia.

La novità delle pizze, degli affettati e degli arancini non mi sorprende quanto quella del menù degustazione, che fino all'estate scorsa non c'era: con 22 € si va dal tagliere al cannolo, con acqua e vino alla bisogna.

Decidiamo di sperimentare la formula menù, consapevoli che avremo un po' di tutto, il che a volte è un vantaggio e altre no.

Sarà la scelta giusta?


Il tagliere con salami, coppa, caciotta, provolone e olive conciate fa da apripista, assieme al Nero d'Avola Vaccaro e un pane dall'aspetto meridionale che però la temperatura ha ammorbidito eccessivamente, mentre il resto è piacevolmente sapido.

Nell'antipasto sarebbe compreso l'arancino di riso che però è già andato a ruba e purtroppo non posso dirvi com'è.

Ora arriva la ciccia.


Il piatto di mare, stile satura lanx, è zeppo di tonno sapientemente rosa al centro, pesce spada, seppie, polpo e gamberone, con una netta prevalenza del tonno, e la cosa non mi dispiace.

Persino il pesce spada verso il quale non ho grandi sentimenti dice la sua, e nel complesso la portata - che è per una persona - ha anche il pregio dell'abbondanza.

Passiamo agli animali di terra.


Il valore quantitativo non cambia, a mangiarlo da solo questo piatto sarebbe più che adeguato.

Il maiale fa la sua porca figura con pancetta, braciola di coppa, salsiccia e costina, mentre il manzo partecipa con qualche cubetto di filetto e soprattutto con due etti rossi di controfiletto da tagliata, a conferma che Ezio non approfitta della formula menù per lesinare sulla qualità più costosa ma fa esattamente il contrario: di là prevale il tonno, di qua il manzo.

Da non dimenticare la special guest dell'arrosticino di pecora e l'ospitata d'onore di una costoletta d'agnello con il suo sacrosanto grasso.


La verdura arriva a grigliate già dimezzate, con melanzana, zucchina, peperoni e cipolla, ma per la sua schiettezza la premiamo lo stesso, soprattutto per la cipolla che mangio tutta io perché l'adoro.


Dalla Trinacria con furore e per la mia gioia, il cannolo e la cassatina, dolci che più dolci non si può, mettono il sigillo al gusto, con l'aiuto di un bicchierino di zibibbo.

Durante la serata c'è voluto il conforto di un'altro paio di bicchieri di vino e prima di alzarci il caffè casalingo ha fatto il suo dovere, senza conseguenze sul conto che si attesta sui 45 € in due.

Ora viene per me la parte più delicata: ho mangiato nel complesso bene e con un rapporto più che accettabile, eppure qualcosa non mi quadra.

Vuoi che il tempo con le sue minacce ci ha costretti all'interno, privandoci di quella che secondo me è la caratteristica fondamentale di questa griglieria, cioè il terrazzino, vuoi perché il cambio di location ha modificato anche la modalità di fruizione, quindi niente vetrina da cui scegliere la carne e il pesce, vuoi perché - ma questo lo avevo messo in conto - con la formula menù hai un pezzetto di tutto ma poi scopri che ti sarebbe piaciuto soffermarti solo su un tipo di carne o pesce, insomma...

Non mancherò di tornare a Villa Luna e Capitones, mi procurerò il bollettino meteo in anticipo per scegliere il giorno adatto a mangiare all'aperto, e soprattutto non opterò per il menù ma mi farò deliziare da pochi pezzi scelti, perché chi troppo vuole nulla stringe.

Villa Luna e Capitones
via al Pianone 4
24129 Bergamo
tel. 035 245554/338 9380017

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