Curiosa coincidenza, per un partenopeo in terra lombarda, ritrovare il peperoncino verde - diffusamente denominato friggitello - anche nella pianura Padana e addirittura protagonista di una ricetta a Denominazione Comunale.
Se infatti in Campania 'e puparulille sono consueti in estate, fritti e ripassati col pomodoro, a Trescore Cremasco trovano addirittura la loro patria in una ricetta semplice e potente come le tighe col Salva Cremasco, fatta riconoscere De. Co. da Antonio Bonetti del Bistek.
La tiga, nell'idioma locale, è una botta, una sberla, e poiché i peperoncini acquistano potenza grazie all'aceto nel quale vengono conservati, ecco il curioso nomignolo che più appropriato non si può.
In cerca di gemellaggi felici, dunque, mi piace usare questi peperoncini arrivati da un orto che più lombardo non si può in una perla della mia tradizione originaria.
Spaghetti con i peperoncini verdi
Ingredienti:
80 g. di spaghetti
200 g. di pomodorini
6 peperoncini verdi
300 ml. di olio di semi di arachide
1 cucchiaio di olio evo
3 spicchio d'aglio
sale
pepe
zucchero a velo
Tuffa i pomodorini in acqua bollente per circa 30 secondi, poi passali in acqua e ghiaccio e privali della buccia.
Mettili in una teglia cospargendoli di sale, zucchero a velo e pepe, e inforna assieme a due spicchi d'aglio schiacciati per un'ora e mezza a 130 gradi.
Lava e asciuga i peperoncini, poi friggili nell'olio di semi, interi, finché la buccia fa grinze, poi mettili a scolare su carta assorbente.
Metti a bollire 2 litri d'acqua con 1 cucchiaino e mezzo di sale e, a bollore, tuffa gli spaghetti, rimestando per due minuti, poi spegni e lascia in infusione altri 6 minuti.
Soffriggi uno spicchio d'aglio schiacciato in un cucchiaio d'olio evo, poi aggiungi i peperoncini per rosolarli.
Unisci i pomodorini, un mestolo d'acqua della pasta, e comincia a schiacciare alcuni pomodorini.
Scola la pasta e completa cottura e mantecatura in padella fino a rendere cremoso il pomodoro.
Nessun commento:
Posta un commento