martedì 6 gennaio 2015

Ginepro Food Wine, this must be the place


Home is where I want to be...

Ti raccogli e ti rigiri, sui tornanti per Polaveno, in groppa a mezzogiorno, con tutte ‘ste curve sento lo stomaco intorpidito, debole, ma mi sa che mi devo divertire, qui al Ginepro Food Wine.



Meno parliamo e meglio è, soprattutto se ci perdiamo a guardare il lago, è qui davanti, non è da inventare, dà vertigini, piedi per terra e testa per aria, ma è tutto a posto, entriamo.

Evviva, ho un sacco di tempo per scoprire questi piatti, qui al Ginepro, evviva gli affettati brillano, gli assaggi risvegliano, tra porro e verza, melanzana e rapa, e la giardiniera è qui a fianco a me, con la polenta al lardo e al gorgonzola, così adori passare il tempo.

Evviva, c'è un sacco di tempo per aspettare i peperoni dal forno, e tutto il tempo che la natura chiede per essiccare gli agoni a Montisola, così adoriamo passare il tempo, mangiando tutto, lische, coda e testa.

Casa è dove voglio stare, ma credo di esserci già, casa è dove vorrei mangiare, ma credo di gustarla già.

Evviva, c’è un sacco di tempo per indagare questi vini, evviva, le bottiglie rispecchiano, e la luce del lago rimbalza tra il vetro della finestra e quello delle bottiglie.

Evviva, il Sancerre Les Chasseignes Claude Riffault 2008, acidità calcarea affilatissima, se sai resisterle arriva una accennata grassezza tra fiori e frutti bianchi, e una sapidità che se ne resta in bocca a lungo, per un bianco unico, quasi impensabile quanto prezioso.

Evviva, il Vielles Vignes Les Garrigues Cristia 2013, c'è un sacco di tempo per capirlo, per dedicargli l'ultimo sorso della giornata, per ammettere che al di là del violaceo, della vinosità potente dal bellissimo frutto, quando le mezz'ore gli permettono di aprire la sua animalità, allora puoi comprendere che cosa ti può dare la Grenache in purezza.

Evviva, Ascaro Barbera Andi Fausto 2009, che concentrazione ti regala la terra, se le lasci stabilire di che cosa ha bisogno, quando e come, e che cosa può offrirti una barbera se hai la capacità di immaginare che il buono della natura è più buono di quanto tu possa pensare di ricavarne con la tecnica.

Evviva, il Capitelles de Mourgues 2010, la più sicura tra le bottiglie portate da Alfredo Leoni, un blend di Syrah con un piccolo apporto di Carignan e soprattutto un'impronta indelebile di Grenache a spingerlo dalla morbidezza vanigliata iniziale verso sentori più selvaggi e chiudendo con una freschezza che non sai da dove mai venga fuori, ma che ti piace come la casa dove vorresti e ti senti di stare.

Bello passare il tempo, sempre per l’amore del gusto, e continuare a parlare di quanto era giusto quel boccone e quel sorso, fino a dirci buonanotte.

Casa è dove voglio stare, ma credo di esserci già.

Sin da quando siamo arrivati a tavola, la tovaglia allarga le ali, e volano primi piatti di una cucina materna nel calore e già futura nella fattura raffinata e nell'equilibrio.


Volano le mafalde verdi alla zucca, il loro callo gustoso sotto i denti, tra le chips arancioni e la cremosità piena d'affetto che le sospinge.


Vola il risotto al Curtefranca, che solo per la cottura va ancora più in alto dell'azzurro che copre il lago, e che non sbava in nulla, conservando la retta via tra scamorza che fila e riduzione vinosa per niente stucchevole.


Volano i malfatti che dalla sapienza della nonna continuano a essere insuperati, alchimia semplice di pane e spinaci, e un pomodoro irrobustito da latte e burro gentili di fronte ai quali ti viene da inchinarti mentre li assapori.

Mi sa che è questo il posto, e ci chiediamo se l’abbiamo trovato noi o ci ha trovati lui.


Se ci fu un tempo prima della nostra nascita a destinarci al buono, se da qualche parte nei nostri giorni andati fu stabilito scoprire l'eterna bontà del manzo all'olio con purè, casa è dove puoi trovarlo, dove qualcuno come una madre sa preservarlo, trasmetterlo e regalartelo, non per denaro ma per amore.


E il luccio che va a gemellarsi con il Mediterraneo dei capperi e delle acciughe, lui che emerge proprio da questo lago medius terraneus tra bargamasca e bresciana e che oggi si camuffa di azzurro tirrenico.

Se qualcuno lo chiede io sarò qui, sarò qui.

Evviva, dondoliamo avanti e indietro sui fili dell’alta tensione che scivolano nel lago come quei sentimenti netti che ti colgono di sorpresa.

Evviva, canticchiamo dentro di noi, tra i dessert e i loro colori, ogni piatto è un paesaggio, e il paesaggio invade la sala dalla vetrata.

In cerca di casa, in cerca di buono, condividiamo lo stesso spazio per qualche minuto, come se questo fosse l’ultimo posto dove assaporare, finché il cuore cesserà di battere, per amore del buono.

Gli occhi si illuminano, osservano, e ogni spazio di luce che dalla vetrata risale dal lago è un colpo.

Ginepro Food Wine
via Silvio Bonomelli 73
Strada Panoramica Polaveno
25049 Iseo (BS)
tel. 030 9840047

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